© Mario Fletzer

Risultati Raggiunti

LIFE VIMINE si è concluso l’1 settembre 2017. Ecco i suoi principali risultati:

-       Protezione diretta dall’erosione di circa 28.8 ettari e protezione indiretta dall’erosione di circa 625.9 ettari di habitat Natura 2000 (barene, velme, fondali lagunari) nella Laguna nord di Venezia, inclusi habitat prioritari o habitat che ospitano specie prioritarie o specie che si trovano nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, attraverso tecniche di ingegneria naturalistica. Queste tecniche includono fascine (nel progetto ne sono state prodotte circa 4'220) con cui abbiamo creato barriere lungo i margini barenali, pennelli e barriere frangionda, ripascimenti di sedimento, e trapianti sul sedimento refluito di circa 1’200 zolle precedentemente erose ma contenenti piante di barena ancora vive;

-       Ripristino di 0.19 ettari di superfici a barena, localizzate strategicamente per proteggere in modo indiretto altri habitat dal vento e dalle onde, attraverso ripascimenti di margini e superfici barenali che ora stanno venendo colonizzati con successo dalla vegetazione alofila;

-       Co-progettazione delle opere di difesa dall’erosione e scelta condivisa della loro localizzazione con le comunità locali, ad es. i pescatori di Burano;

-       Tecniche di protezione eco-compatibili: l’impatto ambientale e paesaggistico, ad es. sul benthos e la vegetazione barenale, delle opere di difesa del progetto è stato minimo o non rilevabile;

-       Monitoraggio continuo delle barene nell’area di progetto da parte dei lavoratori del progetto e volontari, permettendo di mappare le aree in erosione, di svolgere con prontezza la necessaria manutenzione ordinaria delle opere di difesa installate precedentemente (ad es. se danneggiate da onde e tempo), e di identificare e prontamente proteggere nuovi e strategici punti in erosione sui margini barenali. Questo ha assicurato l’efficacia e durabilità delle opere di difesa e ha permesso di fare prevenzione contro l’erosione;

-       90 m3 di rifiuti rimossi dalla laguna dai lavoratori del progetto e volontari, durante i monitoraggi regolari e attività di rimozione mirate;

-       Creazione di una filiera corta del legno nell’entroterra veneziano e nell’Isola dei Laghi in laguna per produrre il materiale ligneo necessario per le difese d’ingegneria naturalistica: produzione di circa 4'220 fascine e 7'800 pali, utilizzando materiale proveniente da attività di gestione forestale e di riforestazione con il supporto di portatori d’interesse pubblici e privati. Cordame in sisal usato nei vaporetti e periodicamente dismesso è stato ottenuto gratuitamente da ACTV. La filiera corta di materiale ligneo e vegetale ha ridotto i costi progettuali, ha evitato la produzione di rifiuti ed emissioni di carbonio, ed è stata una fonte di posti di lavoro locali;

-       Creazione di posti di lavoro “verdi” coinvolgendo le comunità locali: più di 1’500 giorni-uomo pagati nel progetto a lavoratori esterni (per es. pescatori di Burano) per costruire le fascine e installare, monitorare e fare manutenzione delle opere di difesa. Si tratta di un numero importante, specie se paragonato alle dimensioni della comunità di Burano (che si sta riducendo anche a causa della mancanza di lavoro) da cui provengono diversi di tali lavoratori. I lavoratori locali hanno compreso il messaggio del progetto e hanno lavorato in modo proattivo, dimostrando che il coinvolgimento dei portatori d’interesse nella conservazione ne aumenta l’efficienza e rappresenta divulgazione e partecipazione di fatto;

-       Sistemazione dell’Isola dei Laghi in laguna: sistemazione delle strutture esistenti (costruite nel progetto LIFE Barene 1999) e loro uso come base logistica per i lavori d’ingegneria naturalistica, manutenzione e potatura della vegetazione, rimozione dei rovi e successivo impianto di 70 giovani frassini, rimozione dei rifiuti abbandonati, apertura di sentieri usabili per attività ricreative e di educazione ambientale. Queste attività hanno creato una fonte di legno per le fascine, anche per il futuro, e hanno migliorato il paesaggio e le condizioni naturalistiche dell’Isola;

-       Creazione di un’ampia rete di attori pubblici e privati, che ha contribuito al successo delle attività progettuali, inclusa la creazione di un Gruppo di Lavoro permanente con portatori d’interesse locali rilevanti (istituzioni, associazioni, ecc.) in aggiunta ai beneficiari del progetto, che si è riunito 21 volte durante per il progetto per discutere le sue attività in modo partecipato;

-       Partecipazione dei portatori d’interesse relativi al turismo: creazione partecipata della “Carta del Turismo Sostenibile della Laguna Nord di Venezia” e di una rete di attività economiche che lavorano col turismo sostenibile, supportando così le attività economiche locali che dipendono in modo sostenibile dai servizi ecosistemici delle barene;

-       Attività di educazione e divulgazione per educare diportisti e portatori d’interesse relativi alla navigazione a navigare in laguna in modo responsabile: distribuzione di materiale educativo e creazione del video di progetto; incontri partecipati; presenza a fiere nautiche; accordi volontari, attraverso cui i firmatari, scelti in quanto soggetti strategici, si sono impegnati a navigare in modo sostenibile, a disseminare materiale educativo al riguardo, e a collaborare al monitoraggio volontario delle barene, raggiungendo potenzialmente attraverso le comunicazioni dei firmatari ai loro soci e/o clienti più di 7'300 persone legate alla navigazione nella Laguna Nord di Venezia;

-       Processi partecipati come il “Laboratorio del Paesaggio e della Biodiversità” e la Banca del Tempo “Condominio Laguna Nord”, che ci hanno permesso di raccogliere dalla popolazione informazioni sul paesaggio e la biodiversità in laguna, sulla presenza di problemi ambientali come barene in erosione e rifiuti abbandonati, ecc. Il materiale raccolto è disponibile online sul sito di progetto e sul sito dell’Atlante della Laguna nella forma di un database GIS multidisciplinare liberamente scaricabile;

-       Creazione e distribuzione nel veneziano di 1'200 kit educativi per le scuole sulla laguna e le barene;

-       32'500 studenti locali raggiunti dal progetto, circa 60 insegnanti e 21 operatori ed esperti naturalistici formati sulle barene, l’erosione e l’approccio integrato del progetto;

-       30'000 volantini divulgativi, 10'000 opuscoli divulgativi e 1'000 relazioni per i non-addetti ai lavori stampati e distribuiti;

-       25 pannelli informativi creati e installati nella terraferma veneziana o in laguna, in posizioni strategiche fra cui vaporetti e loro fermate; 8 pannelli sono stati condivisi col progetto LIFE SERESTO, rinforzando così la comunicazione sulle attività di conservazione della natura finanziate dal programma LIFE in laguna di Venezia;

-       Creazione di un breve video educativo di progetto sulle barene e la navigazione responsabile, disponibile su chiavette USB e YouTube;

-       Registrazione audio-video completa della conferenza finale di progetto (con più di 140 partecipanti) disponibile su YouTube;

-       Attività di sensibilizzazione: i nostri monitoraggi hanno mostrato che il sentimento di coinvolgimento nelle problematiche ambientali, e la consapevolezza dell’erosione e dell’importanza delle barene e della loro protezione, sono aumentati durante il progetto fra la comunità locale e i portatori d’interesse, molto probabilmente grazie alle nostre attività di divulgazione, disseminazione e partecipazione;

-       VIMINE ha ricevuto una menzione come progetto di alto valore ecologico e di sostenibilità ambientale fra i 97 progetti che hanno risposto al bando del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per identificare la candidatura italiana al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2016-2017, ed a settembre 2017 è stato il progetto italiano LIFE+ del mese sulla pagina web del Ministero dell’Ambiente;

-       Ottimizzazione delle tecniche di conservazione durante il progetto: creazione di Linee Guida per la conservazione e il ripristino di ambienti lagunari interni soggetti ad erosione, e di un breve Libro che descrive la filiera corta del legno in terraferma come implementata in LIFE VIMINE;

-       Efficienza economica: abbiamo concluso che il costo delle opere di difesa contro l’erosione di VIMINE è paragonabile a quello di altre tecniche di conservazione adoperate correntemente in laguna, anche se nell’analisi si trascura il fatto che il costo delle tecniche correntemente adoperate aumenterebbe sensibilmente se fossero impiegate nelle barene più interne che VIMINE va a proteggere, dove barche e mezzi meccanici di grandi dimensioni non possono accedere facilmente e per molto tempo a causa delle acque basse e delle maree (pertanto, la nostra analisi è conservativa);

-       Sostenibilità: un’analisi costi-benefici ha mostrato che l’approccio integrato di LIFE VIMINE è decisamente sostenibile. Il costo delle opere d’ingegneria naturalistica è basso e i benefici di difendere le barene con un approccio integrato sono alti, e il rapporto fra il valore monetario dei servizi ecosistemici forniti dalle barene ed il costo di proteggerle usando l’approccio VIMINE è almeno 9.5. Inoltre un’ampia frazione dei costi d’ingegneria naturalistica (59-74% a seconda dell’attività in esame) è manodopera locale: investire nella conservazione delle barene tramite un approccio integrato è pertanto non solo un dovere morale ma un buon investimento ambientale, sociale ed economico;

-       Identificazione di altri siti dove l’approccio VIMINE potrebbe essere applicato in modo produttivo, in Italia, Francia, Spagna e Paesi Bassi, sulla base di indicatori biofisici e socio-economici;

-       La Regione Veneto ha inserito alcuni soluzioni chiave dell’approccio VIMINE nella legislazione regionale per la conservazione della natura (che si applica quindi anche alla Laguna di Venezia), come “buone prassi” per le misure di conservazione per le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete Natura 2000 (“Approvazione delle Misure di Conservazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della Rete Natura 2000”, DGR n. 786 27/05/2016): questo assicurerà che l’approccio VIMINE venga portato avanti in futuro. Il Piano di Conservazione after-LIFE di LIFE VIMINE mira a mantenere nel lungo periodo le opere di difesa create nel progetto e ad estendere le opere di difesa ad altre barene interne della Laguna di Venezia.

Riassumendo, LIFE VIMINE ha dimostrato che la conservazione delle barene interne si può raggiungere attraverso tecniche con basso impatto ambientale e paesaggistico, ed inoltre in un modo economicamente efficiente che può essere anche fonte di sviluppo locale sostenibile, ad esempio creando posti di lavoro locali stabili data la necessità di manutenzione ordinaria e diffusa delle difese d’ingegneria naturalistica create per proteggere le barene. La partecipazione delle comunità locali e le attività di sensibilizzazione possono migliorare la difesa delle barene, rendendola più efficace, efficiente dal punto di vista economico, condivisa e, quindi, sostenibile nel lungo periodo.

Nel link seguente trovate un documento che riassume le attività e risultati di LIFE VIMINE (in inglese). I prodotti più importanti del progetto possono essere scaricati dalla sezione “Documenti” di questo sito, o richiesti scrivendoci a lifevimine@dii.unipd.it e lpalmeri@unipd.it o chiamando il gruppo di ricerca LASA allo 049 827 5526 - 5528 - 5535. A tali contatti vanno indirizzate anche eventuali richieste di maggiori informazioni e dettagli, ad es. tecnico-scientifici, a cui saremo felici di rispondere.